Per me, l’alimentazione è sempre stata un dono prezioso, un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.

Ho sempre mangiato prima con gli occhi e poi con il corpo, riconoscendo la bellezza e l’energia del cibo come un ponte tra noi e la natura. Ogni alimento racconta una storia, porta con sé un’intenzione, un’energia, e diventa parte di noi.

Scegliere con cura ciò che mangiamo significa onorare il nostro corpo, rispettando la sua intelligenza e il suo equilibrio naturale. Il nostro intestino, considerato il nostro “secondo cervello”, ospita un ecosistema vivente, un humus interno che necessita di nutrimento e attenzione. Comprendere che il nostro corpo è abitato da microrganismi, batteri e parassiti significa prendere coscienza dell’importanza di una nutrizione consapevole e mirata.

Per questo è fondamentale chiedersi

• Come è stato coltivato il nostro cibo? La qualità della terra, la presenza di sostanze chimiche o naturali, e il rispetto per la biodiversità influiscono direttamente sulla nostra salute.

• Con quale acqua è stato irrigato? L’acqua è portatrice di memoria ed energia; scegliere alimenti coltivati con acqua pura e rispettosa del ciclo naturale fa la differenza.

• Quale intento è stato messo nella sua produzione? Il cibo è vivo, e l’energia con cui viene coltivato, raccolto e preparato si riflette nel nostro corpo e nella nostra mente.

Questa consapevolezza ci permette di:

• Riconnetterci ai ritmi naturali, scegliendo cibi di stagione e locali, rispettando i cicli della terra.

• Purificare il nostro corpo, sostenendo l’eliminazione di tossine e squilibri che possono essere causati da un’alimentazione disconnessa.

• Onorare la semplicità, riscoprendo il valore di alimenti puri, genuini e ricchi di energia vitale.

Un’attenzione quotidiana

Porto questa attenzione sull’alimentazione ogni giorno nella mia vita e nel mio lavoro, perché so quanto il cibo sia un maestro silenzioso, capace di mostrarci il legame profondo tra ciò che siamo e ciò che scegliamo di nutrire.

Attraverso i miei percorsi di accompagnamento, invito a esplorare un’alimentazione che non è solo funzionale, ma che diventa:

• Un rituale di cura, che nutre non solo il corpo ma anche l’anima.

• Un’occasione di ascolto e trasformazione, per comprendere meglio se stessi e il proprio stato di salute.

• Un’esperienza di meraviglia, riscoprendo il piacere di mangiare con gratitudine e presenza.

L’alimentazione come emancipazione personale

L’importanza dell’alimentazione consapevole

nei primi anni di vita

Per questo motivo, desidero sottolineare alcuni principi essenziali:

Attendere almeno i sette mesi prima di introdurre cibi solidi, consentendo al sistema digestivo del bambino di maturare completamente e affrontare meglio le nuove consistenze e sapori.

• Latte materno esclusivo nei primi mesi, per garantire un supporto ottimale al sistema immunitario e favorire una crescita armoniosa. Il latte materno è già naturalmente dolce e perfettamente bilanciato, non richiede aggiunte di zuccheri.

• Cucinare senza sale durante il primo anno di svezzamento e evitare zuccheri raffinati almeno fino ai tre anni, poiché lo zucchero, oltre a essere superfluo, può interferire con l’assorbimento dei nutrienti essenziali e incidere negativamente sullo sviluppo delle ossa e delle cartilagini. Inoltre, durante l’allattamento, è fondamentale che la madre eviti il consumo di zuccheri raffinati, poiché questi possono alterare la composizione del latte materno, rendendolo meno nutriente e più difficile da digerire per il bambino.

Il cibo gioca un ruolo fondamentale sin dai primi mesi di vita di un bambino. Lo svezzamento è una fase cruciale che merita attenzione e consapevolezza, poiché rappresenta il ponte tra l’alimentazione esclusiva a base di latte materno e la scoperta dei primi cibi solidi.

Il ruolo del premasticaggio nel processo di svezzamento

Un’antica pratica che può supportare il bambino in questa transizione è il premasticaggio, ossia l’atto della madre di pre-masticare il cibo prima di offrirlo al bambino. Gli enzimi presenti nella saliva materna avviano il processo di digestione e rendono il cibo più facilmente assimilabile, facilitando così la transizione agli alimenti solidi in modo naturale.

Ovviamente, è importante che la madre segua uno stile di vita sano, evitando fumo e alcol, per garantire che questo processo sia il più benefico possibile.

Consiglio inoltre a ogni madre di assaggiare il cibo prima di offrirlo, per assicurarsi che sia della giusta consistenza e temperatura, oltre che per creare un legame di fiducia con il bambino

Un dono di tempo e pazienza

C’è un tempo per tutto, e ogni bambino ha i suoi ritmi. È fondamentale concedere loro il tempo e lo spazio necessari per esplorare il cibo senza fretta, rispettando le loro naturali inclinazioni e curiosità. Questo approccio non solo favorisce un rapporto sereno con l’alimentazione, ma rappresenta anche un prezioso dono per noi stessi, insegnandoci la bellezza della pazienza e della connessione autentica.

Mangiare è un atto sacro: ciò che scegliamo di portare dentro di noi definisce chi siamo e chi diventeremo. Coltivare un’alimentazione consapevole fin dall’inizio significa gettare le basi per una vita sana e in equilibrio.

Nutrire il proprio corpo in modo consapevole è un atto di emancipazione: significa prendere in mano la propria salute, liberarsi dalle dipendenze alimentari create dall’industria e riconoscere il potere trasformativo di ogni scelta.

Essere fonte nutritrice è un atto creativo e vitale. Nutrirsi con consapevolezza significa onorare la vita in ogni sua forma, coltivando equilibrio e benessere per sé stessə e per chi ci circonda